26 settembre 2010
di Mirella Bocchicchio
All’inaugurazione dell’anno scolastico Napolitano critica i tagli della Gelmini alle spese per l’istruzione. «La scuola italiana deve cambiare», è un bisogno che «c’era e che c’è». Ma il cambiamento va fatto con «il più ampio consenso possibile» e occorre «riformare con giudizio»: non tagli indiscriminati, dunque, su scuola università e ricerca, ma bisogna invece «sanare squilibri, disparità, disuguaglianze che si presentano anche nell’istruzione che, al contrario, dovrebbe proprio servire a colmare le disuguaglianze».
«Nel portare avanti l’impegno comune e categorico per la riduzione del debito pubblico bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell’istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche disponibili».
vai all’intervento di Napolitano
26 settembre 2010
di Mirella Bocchicchio
All’inaugurazione dell’anno scolastico Napolitano critica i tagli della Gelmini alle spese per l’istruzione. «La scuola italiana deve cambiare», è un bisogno che «c’era e che c’è». Ma il cambiamento va fatto con «il più ampio consenso possibile» e occorre «riformare con giudizio»: non tagli indiscriminati, dunque, su scuola università e ricerca, ma bisogna invece «sanare squilibri, disparità, disuguaglianze che si presentano anche nell’istruzione che, al contrario, dovrebbe proprio servire a colmare le disuguaglianze».
«Nel portare avanti l’impegno comune e categorico per la riduzione del debito pubblico bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell’istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche disponibili».
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