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20100305 FLC Campania – 3 marzo 2010: scritta una brutta pagina per la democrazia del lavoro e per il futuro delle giovani generazioni. Per legge ridotti i diritti dei lavoratori e indebolito l’obbligo scolastico.

5 marzo 2010




Microsoft Word – disegno di legge 1167

Il disegno di legge 1167 B, approvato in modo definitivo il 3 marzo dal Senato, contiene una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro.

Si prevede un meccanismo di certificazione che potrà riguardare singoli aspetti del rapporto di lavoro, anche in deroga alle norme dei Contratti nazionali; in pratica, un contratto individuale, tramite il quale poter demandare ad un arbitrato le eventuali controversie togliendo così la tutela dei lavoratori alla giustizia ordinaria.

Il meccanismo si attiva nel momento dell’offerta di un posto di lavoro, cioè quando è più debole il lavoratore che rischia la mancata assunzione.

Si depotenzia il ruolo del giudice del lavoro cercando di relegarlo al puro accertamento del presupposto di legittimità dei provvedimenti datoriali, capovolgendo i fondamenti del diritto del lavoro nato per tutelare il più debole, tentando di aggirare norme di tutela, come quelle dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e consumando così una sproporzione evidente fra i diritti del lavoratore e quelli del datore d lavoro, con una concezione in cui il lavoro diviene sempre più un puro fattore della produzione.

Inoltre, il testo approvato contiene anche l’inaccettabile norma sull’apprendistato a 15 anni, derogando contemporaneamente all’obbligo scolastico e all’età minima per il lavoro minorile fissata a 16 anni.

Si prevede facendo riferimento ad accordi non firmati dalla nostra organizzazione il solo indennizzo, anziché la conversione, per i collaboratori che avessero rifiutato le proposte (qualsiasi proposta addirittura quella del lavoro a chiamata) e avviato una vertenza legale.

Sono scelte inaccettabili, denunciate da tante iniziative e prese di posizione di giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati.

Il governo, invece di pensare a tutele nella crisi per i lavoratori, usa la crisi per programmare un ulteriore aumento della precarietà e della instabilità del lavoro.

 

il 12 marzo si sciopera anche per questo

 

5 marzo 2010




Microsoft Word – disegno di legge 1167

Il disegno di legge 1167 B, approvato in modo definitivo il 3 marzo dal Senato, contiene una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro.

Si prevede un meccanismo di certificazione che potrà riguardare singoli aspetti del rapporto di lavoro, anche in deroga alle norme dei Contratti nazionali; in pratica, un contratto individuale, tramite il quale poter demandare ad un arbitrato le eventuali controversie togliendo così la tutela dei lavoratori alla giustizia ordinaria.

Il meccanismo si attiva nel momento dell’offerta di un posto di lavoro, cioè quando è più debole il lavoratore che rischia la mancata assunzione.

Si depotenzia il ruolo del giudice del lavoro cercando di relegarlo al puro accertamento del presupposto di legittimità dei provvedimenti datoriali, capovolgendo i fondamenti del diritto del lavoro nato per tutelare il più debole, tentando di aggirare norme di tutela, come quelle dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e consumando così una sproporzione evidente fra i diritti del lavoratore e quelli del datore d lavoro, con una concezione in cui il lavoro diviene sempre più un puro fattore della produzione.

Inoltre, il testo approvato contiene anche l’inaccettabile norma sull’apprendistato a 15 anni, derogando contemporaneamente all’obbligo scolastico e all’età minima per il lavoro minorile fissata a 16 anni.

Si prevede facendo riferimento ad accordi non firmati dalla nostra organizzazione il solo indennizzo, anziché la conversione, per i collaboratori che avessero rifiutato le proposte (qualsiasi proposta addirittura quella del lavoro a chiamata) e avviato una vertenza legale.

Sono scelte inaccettabili, denunciate da tante iniziative e prese di posizione di giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati.

Il governo, invece di pensare a tutele nella crisi per i lavoratori, usa la crisi per programmare un ulteriore aumento della precarietà e della instabilità del lavoro.

 

il 12 marzo si sciopera anche per questo

 

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