martedì, Ottobre 15, 2024
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20090904 FLC CE – Smantellamento della scuola pubblica. Sostegno della FLC CGIL di Caserta alla lotta dei precari

4 settembre 2009

il sit-in della FLC all’USP di Caserta

 

4 settembre Terzo giorno di sit in all’Ufficio Scolastico Provinciale, arriva l’onorevole del Partito Democratico, Stefano Graziano, che sollecita risposte definitive alle istanze dei lavoratori esclusi dagli incarichi annuali.

Saranno all’incirca 800 i precari non riconfermati in questo anno scolastico in provincia di Caserta, di cui 350 del personale ATA e 450 docenti. Per dare voce al disagio sociale fortissimo e al crescente malcontento, la Federazione Lavoratori della Conoscenza di Caserta ha presidiato negli ultimi tre giorni la sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Variegata e folta la partecipazione all’iniziativa di protesta che stamattina ha ricevuto la presenza personale dell’onorevole Stefano Graziano. Dopo un breve colloquio con il Dirigente dell’USP dott. Di Matteo, l’onorevole ha dichiarato la massima solidarietà ai lavoratori e alle famiglie dei precari che non hanno ottenuto la nomina e si è impegnato a seguire, nei tavoli interistituzionali convocati nei prossimi giorni, le sorti delle contrattazioni in corso, concordando sulla necessità di esplorare tutte le soluzioni percorribili per garantire la copertura economica di ulteriori posti agli organici provinciali.
Come O.S. abbiamo rimarcato anche all’onorevole Graziano il forte disagio dei 350 lavoratori ATA, dei quali ben 152 di prima fascia, cioè idonei all’assunzione, che rimarranno quest’anno senza lavoro, e gli innumerevoli casi, che anche i dirigenti scolastici hanno documentato all’amministrazione, di mancate autorizzazioni di posti in organico spettanti di diritto in base alle tabelle ministeriali. Tra breve conosceremo anche i numeri dei tagli agli organici del personale docente che ora stimiamo in prima approssimazione in 450 unità. E’ una situazione insostenibile che vedrà la scuola pubblica casertana con classi sovraffollate, tempo pieno negato alle famiglie che pur lo avevano richiesto, centri per l’educazione degli adulti chiusi nei distretti di Caserta e Maddaloni, diversamente abili senza sostegno specialistico, laboratori senza assistenti tecnici, plessi scolastici senza la vigilanza dei collaboratori, segreterie scolastiche senza amministrativi. I drammatici effetti dei tagli agli organici sono inoltre già visibili nelle centinaia di mobilità d’ufficio disposte nei confronti dei docenti di ruolo, anch’essi danneggiati dalla riforma Gelmini-Tremonti. Sono questi gli effetti drammatici dei tagli indiscriminati e strutturati senza nessun criterio, ma con l’unico fine di “fare cassa” e alleggerire il bilancio della scuola pubblica.

il sit-in della FLC all’USP di Caserta


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2 settembre Sit in di protesta a Caserta nei giorni 2, 3 e 4 settembre 2009.

SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA: È IL MOMENTO DELLA SOCIETÀ CIVILE

LA POLITICA SCOLASTICA DEL GOVERNO DISTRUGGE LA SCUOLA PUBBLICA FALCIDIANDO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO, SOPRATTUTTO NEL MEZZOGIORNO, IN PARTICOLARE NELLA CAMPANIA, CHE CON GLI 8.200 POSTI CANCELLATI È LA REGIONE PIÙ COLPITA.
La FLC CGIL ha continuamente denunciato il disastro fin dalla finanziaria del 2008. Ora tutti i tagli sono confermati nella loro drammaticità.
Azzerata la qualità della scuola pubblica
Classi affollate, diversamente abili senza sostegno specialistico, riduzione del tempo scuola e azzeramento del tempo pieno, depotenziamento dell’educazione per gli adulti, scuole senza la vigilanza dei bidelli, laboratori senza i tecnici necessari a farli funzionare, segreterie senza amministrativi.
Umiliati e costretti alla disoccupazione migliaia di lavoratori precari, obbligati alla mobilità d’ufficio quelli di ruolo
QUEST’ANNO SOLO 1752 ASSUNZIONI IN CAMPANIA MENTRE 8.200 DI LAVORATORI PRECARI RESTERANNO SENZA LAVORO NELLA NOSTRA REGIONE. SIAMO ALLA MACELLERIA SOCIALE
Per la Campania si profila un futuro fatto di disoccupazione, arretratezza sociale, emigrazione dei giovani, ignoranza, aumento della criminalità.
IL GOVERNO DEVE RESTITUIRE TUTTI I POSTI NECESSARI ALLA SCUOLA CAMPANA!

La FLC CGIL INVITA TUTTI I LAVORATORI DELLA CONOSCENZA E L’INTERA SOCIETÀ CIVILE AL SIT IN nei giorni 2, 3 e 4 settembre presso l’ Ufficio Scolastico di Caserta in via Ceccano.

BISOGNA ORA SOLLECITARE CON FORZA TEMPESTIVI INTERVENTI DELLE ISTITUZIONI E DEGLI ENTI LOCALI, E OBBLIGARE IL GOVERNO AD ASSUMERE LE RESPONSABILITÀ CHE LA SITUAZIONE ESIGE.

1° settembre La FLC propone un tavolo di crisi interistituzionale in prefettura per il lavoratori precari senza incarico.

La FLC di Caserta, facendo seguito all’ incontro in prefettura della nostra delegazione di sabato 29 settembre chiede l’apertura di un tavolo interistituzionale per il reperimento di risorse finanziarie per i lavoratori ata rimasti senza incarico.
La riforma Gelmini Tremonti obbliga dunque l’Amministrazione scolastica a ricorrere a pezze finanziarie regionali (l’assessore Gabriele ha stanziato 10 milioni di euro con i quali si attiveranno in Campania circa 400 posti per i docenti precari) e ora pezze finanziarie provinciali per i lavoratori ATA.
Questa è la scuola disegnata dal Governo. Una scuola rattoppata e striminzita…
I tagli disposti in finanziaria e dal Ministro Gelmini non sono compatibili col nostro sistema scolastico pubblico e impoveriscono la società civile del bene più prezioso, la conoscenza.
Ora la parola alle Istituzioni, alla politica, ai lavoratori.

 

30 agosto –  Il dramma dei lavoratori precari a Caserta – COMUNICATO STAMPA

Nicola Bovienzo è uno degli 800 precari (personale ATA e docenti) che quest’anno rimane escluso dagli incarichi per i tagli imposti dalla finanziaria e dalla legge 133. I numeri fissati impietosamente dalla finanziaria hanno determinato nella nostra provincia uno stato di grande sofferenza, lasciando senza lavoro e senza reddito 350 lavoratori ATA 450 docenti, precari si, ma con diversi anni di incarichi e addirittura idonei all’assunzione in quanto in possesso di abilitazioni e idoneità. Nicola e la moglie Amalia, pubblicato il calendario dei convocati hanno avuto la certezza che sarebbero rimasti senza incarico e senza reddito.
Nicola viene da Brescia, dove aveva maturato i 24 mesi necessari all’inclusione nella tanto agognata prima fascia. E’ laureato, con due figli e una madre anziana qui a Caserta che non ha voluto lasciare sola, fidando  sulla possibilità, una volta in prima fascia, di lavorare nella sua terra. Poi però è partita la legge 133 che, sottraendo finanziamenti della scuola statale, ha imposto il taglio di 142.000 posti di lavoro in tre anni. In Campania i tagli di quest’anno ammontano a circa 8.000 posti di lavoro, qui a Caserta prevediamo un bilancio negativo di circa 800 posti.
Superata l’incredulità è facile farsi prendere dalla disperazione, dallo sconforto, dalla voglia di ribellarsi e comunque comunicare alla società silente tutta la  sofferenza e l’umiliazione e la rabbia che si materializza davanti all’esiguità dei convocati, sapendo poi che il territorio casertano ha ben 225 scuole che già quest’anno, in relazione ai tagli effettuati l’anno precedente, risulta pregiudicato nell’ efficienza scolastica.  
Ricordiamolo, tagli su tagli significano classi affollate, diversamente abili senza sostegno specialistico, riduzione del tempo scuola e azzeramento del tempo pieno (in provincia nella primaria, cioè la scuola elementare, solo un terzo delle prime classi per le quali i genitori avevano chiesto offerta didattica pomeridiana è stata autorizzata), chiusura e depotenziamento dell’educazione per gli adulti (in provincia sono stati svuotati di organico i serali di Caserta e Maddaloni), plessi scolastici senza la vigilanza dei bidelli, laboratori senza i tecnici necessari a farli funzionare, segreterie senza amministrativi per gestire le mille attività che la soppressione dei Centri Scolastici Amministrativi provinciali ha riversato sulle singole scuole. Significa cioè meno scuola e meno saperi per tutti, meno diritti alla emancipazione sociale, alla mobilità sociale e alla cittadinanza attiva che solo la conoscenza può assicurare. Con l’aggravante qui a Caserta di un territorio difficile dove criminalità organizzata, povertà, disgregazione sociale e emigrazione delle intelligenze preconfigurano uno scenario futuro molto diverso da quello che una società civile si aspetterebbe.
Nicola e Amalia sono saliti sul cornicione del secondo piano del Provveditorato e hanno gridato la loro rabbia e la loro disperazione, hanno chiesto della CGIL, hanno chiesto alla CGIL di farsi tramite di richieste alle Istituzioni di interventi significativi per la risoluzione dei problemi. Il sottoscritto segretario provinciale ha immediatamente chiesto alla Prefettura di Caserta di convocare un tavolo tecnico provinciale per verificare col Commissario provinciale la possibilità di stanziare dei finanziamenti provinciali per attivare posti di lavoro nella scuola pubblica. Il dott. Cupello, a nome del Prefetto in quel momento assente, ha assicurato che avanzerà la richiesta di un tavolo tecnico urgente per martedi p.v.. Segnalata la situazione al segretario nazionale della FLC CGIL Mimmo Pantaleo abbiamo subito dopo avuto comunicazione di un tavolo tecnico ministeriale per il giorno 3 settembre.
Alla fine, grazie alla solidarietà e all’impegno di quanti insieme a noi hanno contribuito al dialogo con Nicola e Amalia, siamo riusciti a convincerli a desistere dai disperati propositi. Con grande umanità l’ispettore Persico, dopo aver testimoniato e garantito dell’impegno assunto dalle istituzioni  nella riunione sollecitata in Prefettura dalla FLC Cgil nella mattinata, ha teso la mano ai precari e prima Amalia poi Nicola sono rientrati nell’edificio.   Nicola e Amalia sono usciti dall’Ufficio scolastico tra gli applausi di solidarietà di quanti erano in apprensione nella strada transennata e presidiata da vigili del fuoco,  ambulanze e polizia.
Registriamo alcuni errori di interpretazione di qualche giornale locale che ha voluto leggere l’episodio come una protesta contro i consulenti del nostro sindacato. Non è così, e per chi avesse dei dubbi dovrebbe bastare la fiducia più volte espressa da Nicola e Amalia alla nostra Organizzazione sindacale, al punto di chiedere l’intermediazione della cgil e la mia presenza personale. 
Del resto Nicola non è un folle che ha scelto di tornare a Caserta. Si è spostato inserendosi nelle graduatorie di Caserta in base al DM del 26 giugno 2008 pubblicato in GU il giorno 1 luglio 2008, scadenza domande 31 luglio 2008, e il dato sul quale ha fatto affidamento  era il numero di incarichi annuali storico in provincia. E invece  la legge 133 del 6 agosto 2008  all’art 64 ha stabilito i tagli del personale  ata nella misura del 17 % in tre anni, poi tradotti nella regione Campania nei 1.791 tagli  sui 14.226 tagli nazionali resi noti dal Ministero con la nota 9027 del 17 giugno 2009.
Numeri che ora incidono fortemente e negativamente in Terra di Lavoro immiserendo 350 lavoratori ata e 450 docenti, colpevoli di aver investito risorse nei lavori della conoscenza.
Intanto i precari ata e docenti hanno deciso di palesare il diffuso disagio con un sit in di protesta che verrà organizzato a partire da lunedi 31 agosto.
 
prof. Enrico Grillo
Segretario Generale della FLC CGIL Caserta


 

 


4 settembre 2009

il sit-in della FLC all’USP di Caserta

 

4 settembre Terzo giorno di sit in all’Ufficio Scolastico Provinciale, arriva l’onorevole del Partito Democratico, Stefano Graziano, che sollecita risposte definitive alle istanze dei lavoratori esclusi dagli incarichi annuali.

Saranno all’incirca 800 i precari non riconfermati in questo anno scolastico in provincia di Caserta, di cui 350 del personale ATA e 450 docenti. Per dare voce al disagio sociale fortissimo e al crescente malcontento, la Federazione Lavoratori della Conoscenza di Caserta ha presidiato negli ultimi tre giorni la sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Variegata e folta la partecipazione all’iniziativa di protesta che stamattina ha ricevuto la presenza personale dell’onorevole Stefano Graziano. Dopo un breve colloquio con il Dirigente dell’USP dott. Di Matteo, l’onorevole ha dichiarato la massima solidarietà ai lavoratori e alle famiglie dei precari che non hanno ottenuto la nomina e si è impegnato a seguire, nei tavoli interistituzionali convocati nei prossimi giorni, le sorti delle contrattazioni in corso, concordando sulla necessità di esplorare tutte le soluzioni percorribili per garantire la copertura economica di ulteriori posti agli organici provinciali.
Come O.S. abbiamo rimarcato anche all’onorevole Graziano il forte disagio dei 350 lavoratori ATA, dei quali ben 152 di prima fascia, cioè idonei all’assunzione, che rimarranno quest’anno senza lavoro, e gli innumerevoli casi, che anche i dirigenti scolastici hanno documentato all’amministrazione, di mancate autorizzazioni di posti in organico spettanti di diritto in base alle tabelle ministeriali. Tra breve conosceremo anche i numeri dei tagli agli organici del personale docente che ora stimiamo in prima approssimazione in 450 unità. E’ una situazione insostenibile che vedrà la scuola pubblica casertana con classi sovraffollate, tempo pieno negato alle famiglie che pur lo avevano richiesto, centri per l’educazione degli adulti chiusi nei distretti di Caserta e Maddaloni, diversamente abili senza sostegno specialistico, laboratori senza assistenti tecnici, plessi scolastici senza la vigilanza dei collaboratori, segreterie scolastiche senza amministrativi. I drammatici effetti dei tagli agli organici sono inoltre già visibili nelle centinaia di mobilità d’ufficio disposte nei confronti dei docenti di ruolo, anch’essi danneggiati dalla riforma Gelmini-Tremonti. Sono questi gli effetti drammatici dei tagli indiscriminati e strutturati senza nessun criterio, ma con l’unico fine di “fare cassa” e alleggerire il bilancio della scuola pubblica.

il sit-in della FLC all’USP di Caserta


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2 settembre Sit in di protesta a Caserta nei giorni 2, 3 e 4 settembre 2009.

SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA: È IL MOMENTO DELLA SOCIETÀ CIVILE

LA POLITICA SCOLASTICA DEL GOVERNO DISTRUGGE LA SCUOLA PUBBLICA FALCIDIANDO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO, SOPRATTUTTO NEL MEZZOGIORNO, IN PARTICOLARE NELLA CAMPANIA, CHE CON GLI 8.200 POSTI CANCELLATI È LA REGIONE PIÙ COLPITA.
La FLC CGIL ha continuamente denunciato il disastro fin dalla finanziaria del 2008. Ora tutti i tagli sono confermati nella loro drammaticità.
Azzerata la qualità della scuola pubblica
Classi affollate, diversamente abili senza sostegno specialistico, riduzione del tempo scuola e azzeramento del tempo pieno, depotenziamento dell’educazione per gli adulti, scuole senza la vigilanza dei bidelli, laboratori senza i tecnici necessari a farli funzionare, segreterie senza amministrativi.
Umiliati e costretti alla disoccupazione migliaia di lavoratori precari, obbligati alla mobilità d’ufficio quelli di ruolo
QUEST’ANNO SOLO 1752 ASSUNZIONI IN CAMPANIA MENTRE 8.200 DI LAVORATORI PRECARI RESTERANNO SENZA LAVORO NELLA NOSTRA REGIONE. SIAMO ALLA MACELLERIA SOCIALE
Per la Campania si profila un futuro fatto di disoccupazione, arretratezza sociale, emigrazione dei giovani, ignoranza, aumento della criminalità.
IL GOVERNO DEVE RESTITUIRE TUTTI I POSTI NECESSARI ALLA SCUOLA CAMPANA!

La FLC CGIL INVITA TUTTI I LAVORATORI DELLA CONOSCENZA E L’INTERA SOCIETÀ CIVILE AL SIT IN nei giorni 2, 3 e 4 settembre presso l’ Ufficio Scolastico di Caserta in via Ceccano.

BISOGNA ORA SOLLECITARE CON FORZA TEMPESTIVI INTERVENTI DELLE ISTITUZIONI E DEGLI ENTI LOCALI, E OBBLIGARE IL GOVERNO AD ASSUMERE LE RESPONSABILITÀ CHE LA SITUAZIONE ESIGE.

1° settembre La FLC propone un tavolo di crisi interistituzionale in prefettura per il lavoratori precari senza incarico.

La FLC di Caserta, facendo seguito all’ incontro in prefettura della nostra delegazione di sabato 29 settembre chiede l’apertura di un tavolo interistituzionale per il reperimento di risorse finanziarie per i lavoratori ata rimasti senza incarico.
La riforma Gelmini Tremonti obbliga dunque l’Amministrazione scolastica a ricorrere a pezze finanziarie regionali (l’assessore Gabriele ha stanziato 10 milioni di euro con i quali si attiveranno in Campania circa 400 posti per i docenti precari) e ora pezze finanziarie provinciali per i lavoratori ATA.
Questa è la scuola disegnata dal Governo. Una scuola rattoppata e striminzita…
I tagli disposti in finanziaria e dal Ministro Gelmini non sono compatibili col nostro sistema scolastico pubblico e impoveriscono la società civile del bene più prezioso, la conoscenza.
Ora la parola alle Istituzioni, alla politica, ai lavoratori.

 

30 agosto –  Il dramma dei lavoratori precari a Caserta – COMUNICATO STAMPA

Nicola Bovienzo è uno degli 800 precari (personale ATA e docenti) che quest’anno rimane escluso dagli incarichi per i tagli imposti dalla finanziaria e dalla legge 133. I numeri fissati impietosamente dalla finanziaria hanno determinato nella nostra provincia uno stato di grande sofferenza, lasciando senza lavoro e senza reddito 350 lavoratori ATA 450 docenti, precari si, ma con diversi anni di incarichi e addirittura idonei all’assunzione in quanto in possesso di abilitazioni e idoneità. Nicola e la moglie Amalia, pubblicato il calendario dei convocati hanno avuto la certezza che sarebbero rimasti senza incarico e senza reddito.
Nicola viene da Brescia, dove aveva maturato i 24 mesi necessari all’inclusione nella tanto agognata prima fascia. E’ laureato, con due figli e una madre anziana qui a Caserta che non ha voluto lasciare sola, fidando  sulla possibilità, una volta in prima fascia, di lavorare nella sua terra. Poi però è partita la legge 133 che, sottraendo finanziamenti della scuola statale, ha imposto il taglio di 142.000 posti di lavoro in tre anni. In Campania i tagli di quest’anno ammontano a circa 8.000 posti di lavoro, qui a Caserta prevediamo un bilancio negativo di circa 800 posti.
Superata l’incredulità è facile farsi prendere dalla disperazione, dallo sconforto, dalla voglia di ribellarsi e comunque comunicare alla società silente tutta la  sofferenza e l’umiliazione e la rabbia che si materializza davanti all’esiguità dei convocati, sapendo poi che il territorio casertano ha ben 225 scuole che già quest’anno, in relazione ai tagli effettuati l’anno precedente, risulta pregiudicato nell’ efficienza scolastica.  
Ricordiamolo, tagli su tagli significano classi affollate, diversamente abili senza sostegno specialistico, riduzione del tempo scuola e azzeramento del tempo pieno (in provincia nella primaria, cioè la scuola elementare, solo un terzo delle prime classi per le quali i genitori avevano chiesto offerta didattica pomeridiana è stata autorizzata), chiusura e depotenziamento dell’educazione per gli adulti (in provincia sono stati svuotati di organico i serali di Caserta e Maddaloni), plessi scolastici senza la vigilanza dei bidelli, laboratori senza i tecnici necessari a farli funzionare, segreterie senza amministrativi per gestire le mille attività che la soppressione dei Centri Scolastici Amministrativi provinciali ha riversato sulle singole scuole. Significa cioè meno scuola e meno saperi per tutti, meno diritti alla emancipazione sociale, alla mobilità sociale e alla cittadinanza attiva che solo la conoscenza può assicurare. Con l’aggravante qui a Caserta di un territorio difficile dove criminalità organizzata, povertà, disgregazione sociale e emigrazione delle intelligenze preconfigurano uno scenario futuro molto diverso da quello che una società civile si aspetterebbe.
Nicola e Amalia sono saliti sul cornicione del secondo piano del Provveditorato e hanno gridato la loro rabbia e la loro disperazione, hanno chiesto della CGIL, hanno chiesto alla CGIL di farsi tramite di richieste alle Istituzioni di interventi significativi per la risoluzione dei problemi. Il sottoscritto segretario provinciale ha immediatamente chiesto alla Prefettura di Caserta di convocare un tavolo tecnico provinciale per verificare col Commissario provinciale la possibilità di stanziare dei finanziamenti provinciali per attivare posti di lavoro nella scuola pubblica. Il dott. Cupello, a nome del Prefetto in quel momento assente, ha assicurato che avanzerà la richiesta di un tavolo tecnico urgente per martedi p.v.. Segnalata la situazione al segretario nazionale della FLC CGIL Mimmo Pantaleo abbiamo subito dopo avuto comunicazione di un tavolo tecnico ministeriale per il giorno 3 settembre.
Alla fine, grazie alla solidarietà e all’impegno di quanti insieme a noi hanno contribuito al dialogo con Nicola e Amalia, siamo riusciti a convincerli a desistere dai disperati propositi. Con grande umanità l’ispettore Persico, dopo aver testimoniato e garantito dell’impegno assunto dalle istituzioni  nella riunione sollecitata in Prefettura dalla FLC Cgil nella mattinata, ha teso la mano ai precari e prima Amalia poi Nicola sono rientrati nell’edificio.   Nicola e Amalia sono usciti dall’Ufficio scolastico tra gli applausi di solidarietà di quanti erano in apprensione nella strada transennata e presidiata da vigili del fuoco,  ambulanze e polizia.
Registriamo alcuni errori di interpretazione di qualche giornale locale che ha voluto leggere l’episodio come una protesta contro i consulenti del nostro sindacato. Non è così, e per chi avesse dei dubbi dovrebbe bastare la fiducia più volte espressa da Nicola e Amalia alla nostra Organizzazione sindacale, al punto di chiedere l’intermediazione della cgil e la mia presenza personale. 
Del resto Nicola non è un folle che ha scelto di tornare a Caserta. Si è spostato inserendosi nelle graduatorie di Caserta in base al DM del 26 giugno 2008 pubblicato in GU il giorno 1 luglio 2008, scadenza domande 31 luglio 2008, e il dato sul quale ha fatto affidamento  era il numero di incarichi annuali storico in provincia. E invece  la legge 133 del 6 agosto 2008  all’art 64 ha stabilito i tagli del personale  ata nella misura del 17 % in tre anni, poi tradotti nella regione Campania nei 1.791 tagli  sui 14.226 tagli nazionali resi noti dal Ministero con la nota 9027 del 17 giugno 2009.
Numeri che ora incidono fortemente e negativamente in Terra di Lavoro immiserendo 350 lavoratori ata e 450 docenti, colpevoli di aver investito risorse nei lavori della conoscenza.
Intanto i precari ata e docenti hanno deciso di palesare il diffuso disagio con un sit in di protesta che verrà organizzato a partire da lunedi 31 agosto.
 
prof. Enrico Grillo
Segretario Generale della FLC CGIL Caserta


 

 

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